"E' una morte annunciata da giugno. Ho scritto diverse lettere a ministro Passera, poi sono andato in Procura a denunciare quello che non mi sembrava regolare. Chiedo scusa ai palermitani per vergogna alla quale sono stati sottoposti''. A poche ore dalla certificazione del fallimento dell'Amia, il sindaco di Palermo convoca la stampa e, come primo gesto, chiede scusa ai suoi concittadini.
L'Amia, continua Orlando, "è la più grande azienda italiana tra le partecipate dagli Enti locali che fallisce. Siamo molto rammaricati, perchè 12 anni fa era una delle aziende più evolute. Gli anni successivi sono stati caratterizzati dalla mala gestione e dalle ruberie, decretate anche da procedimenti penali in corso. L'azienda aveva accumulato oltre 400 milioni di debiti, negli ultimi 3 anni 90 milioni di perdite. Il Tribunale ha ritenuto che non vi fosse alternativa al fallimento e ha quindi sospesa l'amministrazione straordinaria che poteva durare fino al 27 luglio. Abbiamo avuto amministratori assolutamente inadeguati a svolgere il loro compito. Nei tre anni di gestione commissariale si sono accumulati 90 milioni di euro di debiti'' .
E' un fiume in piena il primo cittadino, che annuncia di avere contattato i curatori fallimentari nominati dal tribunale.
Orlando si rivolge ai palermitani, ma anche ai dipendenti dell'Amia. Quegli stessi dipendenti da giorni in stato di agitazione perché preoccupati per il loro futuro. "Chiedo – dice Orlando - di impegnarsi per continuare i servizi, ma anche loro dovranno aiutarci e impegnarsi per eliminare gli sprechi e le ruberie che hanno portato l'azienda al fallimento. Il Comune si assumerà tutte le sue responsabilità sul funzionamento dei servizi e per la tutela dell'occupazione. Per fare il nostro dovere pulendo la città abbiamo appostato in bilancio le risorse necessarie, ma certo non le destineremo per sprechi e ruberie".
Negli ultimi giorni la città è stata letteralmente invasa dai rifiuti. Per ogni strada un cumulo di sacchetti e smaltire l'arretrato, nonostante i molti mezzi impiegati, richiede tempo. "Stiamo recuperando 200-400 tonnellate al giorno di arretrato. Siamo pronti - spiega Orlando - ad affrontare una gestione diretta del servizio da parte del Comune, che passa però da alcuni vincoli legislativi che possono essere rimossi con atti del Governo nazionale. Abbiamo seguito e stiamo seguendo tutta la vicenda passo passo con il Prefetto con cui anche oggi abbiamo avuto diversi contatti. Se manteniamo i nervi saldi, riusciremo a sbloccare tutta una serie di pratiche virtuose come la raccolta differenziata a livelli europei, una politica di riduzione dei rifiuti e la razionalizzazione dei lavori dell'azienda. Su Bellolampo lavoriamo in grande sintonia con la Regione e con il ministero dell'Ambiente".
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