Operai edili della Cisl in piazza a Palermo per la mobilitazione straordinaria di protesta indetta dalla Filca Cisl Sicilia insieme con la Cisl Sicilia. Il presidio, davanti alla sede della presidenza della Regione siciliana, a Palazzo d'Orleans.
''E' la prima manifestazione che facciamo per far capire al governo Crocetta che il lavoro produttivo deve essere al centro della politica siciliana. Dall'edilizia si deve partire per costruire il futuro dell'isola'', dice Santino Barbera, che insiste sullo stato drammatico in cui versa il settore edile in Sicilia.
"Negli ultimi anni - afferma Barbera - il settore edile ha perso 40 mila posti di lavoro, come se in Sicilia avessero chiuso 20 stabilimenti Fiat di Termini Imerese. Una vera e propria Caporetto: gli edili rappresentavano il 25% del Pil, adesso siamo ai minimi storici''.
Secondo i dati delle casse edili, i lavoratori occupati sono passati da 108.000 del 2008 a 57.000 del 2012, sono stati persi 51.000 posti di lavoro, le imprese iscritte sono passate da 17.512 a 11.044. Sono 6.468 le imprese che hanno chiuso le attività o sono fallite, il monte salari dichiarato è passato da 564.644.118,82 euro a 349.547.600,27 euro, le gare d'appalto bandite sono diminuite a livello economico e nel numero, nello stesso periodo, del 40%.
''Cresce in modo allarmante il numero dei suicidi degli edili, disperati dalla mancanza di lavoro - rimarca Barbera - le imprese cessano di esistere e ogni giorno un nuovo dramma sociale si vive in una famiglia di un addetto del settore delle costruzioni. Non è ammissibile che la classe politica non si occupi di questo, perchè l'edilizia è da sempre settore trainante del tessuto dell'isola: se crolla il comparto delle costruzioni, a caduta crolla l'intera economia siciliana".
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