''Il fotogramma di quell'oggetto che somiglia a un'agenda rossa non ci è stato mai comunicato. O non l'hanno ritenuta importante o non l'hanno vista, chissà''. Così in una intervista a La Repubblica il procuratore capo di Caltanissetta Sergio Lari, che stamattina ha convocato una riunione straordinaria con tutti i pm, ma anche i funzionari della Dia che seguono le indagini sulla strage di Capaci e di via D'Amelio.
''Subito dopo - dice Lari - trasmetteremo una delega alla Polizia scientifica di Roma: sono necessari accertamenti, dobbiamo capire esattamente cos'è quella macchia rossa. Io penso, lo pensiamo tutti qui alla procura di Caltanissetta, che Paolo Borsellino abbia registrato sull'agenda quegli incontri di Cosa Nostra, attraverso Vito Ciancimino, con rappresentati delle istituzioni, la 'trattativa'".
Lari spiega che ''Sull'agenda rossa da una parte seguiamo gli sviluppi dibattimentali del quarto processo Borsellino - fra qualche giorno ascolteremo per esempio testimoni chiave come il consigliere Giuseppe Ayala - e dall'altra ci sono spunti investigativi che non abbiamo mai abbandonato. E' materia segreta e non ne posso parlare''. Di certo, ''se avesse avuto l'agenda in mano quel diario sarebbe andato in cenere... nell'esplosione si sono liquefatte perfino le armi dei poliziotti di scorta... ma se l'agenda l'ha lasciata nell'auto blindata o dentro la borsa, gli scenari che si aprono sono altri e tanti..''.
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