Due lettere anonime, recapitate qualche giorno fa alla Procura di Palermo, raccontano di un piano del boss latitante Matteo Messina Denaro per uccidere il Pm Nino Di Matteo, che rappresenta l'accusa nel processo agli ex ufficiali del Ros Mario Mori e Mauro Obinu e che con Antonio Ingroia ha condotto l'indagine sulla presunta trattativa Stato-mafia.
Nelle due missive, di cui dà notizia ''Il Fatto'', l'autore anonimo, secondo quanto riporta il quotidiano, scrive: ''Amici romani di Matteo (Messina Denaro ndr) hanno deciso di eliminare il pm Nino Di Matteo in questo momento di confusione istituzionale, per fermare questa deriva di ingovernabilità. Cosa nostra ha dato il suo assenso, ma io non sono d'accordo''.
A seguito degli anonimi, sempre secondo ''il Fatto'', il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica ha rafforzato la scorta al magistrato, sul quale la procura generale della Cassazione ha recentemente avviato un procedimento giudiziario, definito ''un poco inopportuno, se non scandaloso'', dal procuratore aggiunto di Palermo Vittorio Teresi.
"Dall'eccidio di Aldo Moro alla strage di Capaci, in un momento di grave crisi politica ed istituzionale torna la strategia della tensione". Commenta il presidente del Centro Pio La Torre, Vito Lo Monaco. Secondo Lo Monaco, che esprime solidarietà al magistrato, le minacce "rientrano in una rinnovata strategia della destabilizzazione" e auspica "un'azione di responsabilità politica che permetta il varo di un governo in grado di risollevare il Paese in tempi brevi".
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