“Non credevo che l'apertura di un semplice comitato elettorale potesse appassionare così tante persone. Pensavo di ritrovarmi con pochi addetti del mio staff e invece siamo in tantissimi. Tutti accomunati da un sogno: la Sicilia”.
Così Gianfranco Miccichè salutando dal palco del cinema Tiffany quasi un migliaio di supporter che fin dalle prime ore della mattinata hanno gremito la platea e gli spazi esterni dell'ex cinema palermitano, da oggi comitato elettorale di Gianfranco Miccichè.
Il candidato palermitano alla Presidenza della Regione siciliana ha affrontato il tema dei sondaggi evidenziando come si siano “nascosti quelli dell'ultima settimana che confermavano l'aggancio a Musumeci e Crocetta. Musumeci crolla dal 31% al 27,5 per cento, Crocetta dal 28% al 26% mentre io balzo dal 18 al 24,5%. I sondaggi precedenti non tenevano in conto dell'inizio della mia campagna elettorale, mentre da quando (più o meno 10 giorni fa) giro per la Sicilia, le percentuali del mio consenso salgono a danno degli altri candidati".
Una differenza con le candidature di Crocetta e Musumeci che non si limita alle tendenze delle intenzioni di voto rilevate dai sondaggisti, ma che Miccichè evidenzia soprattutto nei contenuti: “Musumeci e Crocetta si limitano a parlare, parlano e basta. Evidenziano
i problemi di questa terra ma non offrono soluzioni e i siciliani sono stanchi di sentirsi dire minchiate. Io, invece, offro la mia ricetta per la Sicilia, un progetto concreto per superare le criticità.”
Innanzi tutto la riforma del sistema amministrativo: “occorre passare dal sistema delle autorizzazioni a quello del controllo. La Sicilia, all'indomani del voto, si adeguerà al resto del mondo civilizzato. Non è possibile pensare allo sviluppo di questa terra se non si passa da una riforma epocale del sistema amministrativo.
Basta carte bollate, basta autorizzazioni, basta al giogo della burocrazia.
Ho già pronta una legge che presenteremo immediatamente con gli alleati in Assemblea. Una legge che permetterà di ridurre le lungaggini burocratiche e che sarà il volano per il rilancio dell'economia siciliana. Chiederò a tutti i nostri candidati di firmarla e sarà il primo atto formale del mio governo, sul quale sono intenzionato a chiedere la 'fiducia' all'Ars.
Servirà 'derattizzare' i funzionari e i dirigenti regionali che con la loro indolenza si permettono di ostacolare lo sviluppo e l'imprenditoria nella nostra regione. Qualsiasi cittadino dovrà smettere di essere ostaggio dei voleri e degli umori di un burocrate qualsiasi. Questi, se sarà d'intralcio ingiustificato alla libera iniziativa, sarà denunciato da me personalmente, per danno all'erario”.
Un'argomentazione specifica è stata riservata da Gianfranco Miccichè al tema relativo ai crediti delle imprese presso la Pubblica Amministrazione: “Oggi la certificazione DURC tiene bloccati milioni di euro di legittimi crediti che gli imprenditori aspettano dalla committenza pubblica, con enormi conseguenze nel settore occupazionale e degli investimenti produttivi. La soluzione c'è. Istituiremo un fondo di rotazione presso l'IRFIS che permetterà di pagare prima il debito verso l'impresa e poi il DURC, e non viceversa”.
Gianfranco Miccichè si è soffermato su molti spunti programmatici, aggiungendone anche alcuni ancora non svelati: Sicilia terra di Cinema. “sfruttare appieno le potenzialità paesaggistiche del territorio siciliano, ideale sotto ogni aspetto per le major cinematografiche americane. Gli studi cinematografici americani già da tempo hanno sottolineato quanto la Sicilia sarebbe perfetta come sede per gli studios. Ha le risorse paesaggistiche ideali per ricoprire la maggior parte delle ambientazioni cinematografiche: dalle spiagge caraibiche alle catene montuose innevate, passando per le ampie zone boschive incontaminate alternate a impervie zone semi desertiche o vulcaniche. Perché non ripensare in tal senso, ad esempio, alla riqualificazione della zona industriale di Termini Imerese? Sogno di passare dall'autostrada e veder lì le insegne delle maggiori case cinematografiche...”.
Tra i presenti in sala, il professor Massimo Costa, docente universitario alla Facolta di Economia di Palermo e autore della sezione economica-finanziaria del manifesto programmatico di Gianfranco Miccichè. Uomo di punta del Presidente del Palermo Calcio Maurizio Zamparini.
Costa, intervenuto durante la manifestazione, si è soffermato sulla necessità di svincolare la politica economia siciliana dai diktat romani ed europei. E' possibile, anzi necessario, costruire un rapporto paritario e pattizio tra Regione Siciliana e Stato Italiano. Occorre intervenire, attraverso strumenti di cui lo Statuto ci dispone, sulla capacità di spesa al fine di irrorare il mercato. Non serve tagliare e basta per rispettare fantomatici pareggi di bilancio imposti da Bruxelles o da Roma, bensì occorre aumentare la capacità di spesa e indirizzarla in investimenti virtuosi. Serve disporre delle proprie immense risorse al meglio per rilanciare l'economia dell'Isola. Abbiamo in mente degli interventi mirati che in queste settimane sottoporremo ai siciliani ad ogni incontro elettorale”.