Patrimoni per un valore complessivo di 5,3 milioni di euro sono stati confiscati dai finanzieri del Gruppo d'Investigazione sulla Criminalità Organizzata di Palermo, in esecuzione di provvedimenti emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale del capoluogo siciliano.
Beni per circa 3,3 milioni di euro sono stati sottratti a un narcotrafficante palermitano di 41 anni, già condannato in via definitiva per rapina, spaccio e associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga. A suo carico sono stati confiscati dodici immobili che si trovano nei quartieri di Palermo 'Settecannoli', 'Brancaccio', 'Croceverde ' Giardini' e 'Resuttana 'San Lorenzo', e sarebbero stati acquistati grazie al reimpiego dei proventi del narcotraffico.
Interessato da un provvedimento di confisca di beni per un valore di oltre 2 milioni di euro, invece, un imprenditore di 56 anni appartenente alla famiglia mafiosa di Carini, accusato di aver avuto stretti contatti anche con l'ex latitante Salvatore Lo Piccolo. L'uomo, in particolare, ha fatto da prestanome e ha riciclato ingenti somme di denaro sporco, mettendo a disposizione della cosca le sue due rivendite di elettrodomestici. L'imprenditore, già gravato da condanne per bancarotta, scommesse clandestine ed estorsione, nel 2007 è stato arrestato per associazione mafiosa nell'ambito dell'operazione "Occidente", ed è stato condannato successivamente a 4 anni e 6 mesi di reclusione. A suo carico sono stati confiscati una lussuosa villa con giardino, un appartamento e due depositi.