Blitz dei Carabinieri per disarticolare un nuovo 'super mandamento' di Cosa nostra, quello di Camporeale, ''capace di imporsi con la forza - dicono gli investigatori - sulle altre articolazioni mafiose palermitane''.
Trentasette gli arrestati. Tra loro anche il sindaco di Montelepre Giacomo Tinervia (nella foto a destra). Il primo cittadino, secondo gli inquirenti avrebbe avuto rapporti con il capomafia del paese Giuseppe Lombardo, anche lui finito in manette oggi. A incastrare il sindaco, accusato di estorsione e concussione, sarebbero state le intercettazioni disposte dagli investigatori.
Le indagini, avviate nel 2010 e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Palermo, hanno documentato come Cosa nostra si stia riorganizzando. In particolare, è stata accertata la costituzione del ''nuovo mandamento di Camporeale'', nato dall'unione degli storici mandamenti di 'San Giuseppe Jato' e di 'Partinico'.
L'indagine, condotta dai Pm della Dda Francesco Del Bene, Sergio De Montis e Daniele Paci, ha documentato numerosi episodi di estorsione e anche la preparazione di un omicidio.
La costituzione del nuovo supermandamento e la riorganizzazione interna all'organizzazione era stata affidata a una sorta di manager di Cosa Nostra, anche lui arrestato oggi: Antonino Sciortino, 51 anni, un allevatore di Camporeale tornato in libertà nel 2011 dopo essere stato detenuto al regime del 41 bis. Seguendo le sue mosse, i carabinieri del gruppo di Monreale hanno ricostruito gli organigrammi del supermandamento e i suoi interessi, compresi i collegamenti con i ''cugini'' d'oltreoceano in Usa.
Per il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, l'operazione di oggi "dimostra la perdurante presa di Cosa nostra sulle strutture politiche locali" e "conferma lo spiccatissimo interesse per le strutture comunali da cui può controllare gli appalti". L'intento dei boss era quello di "riorganizzare le strutture territoriali con l'eliminazione di due mandamenti: San Giuseppe Jato e Partinico, per formarne uno solo, Camporeale, cioè un 'Super Mandamento', per rafforzare le periferie rispetto al centro". Per Messineo "Cosa nostra non è ancora riuscita a ricostruire una struttura territoriale ma persevera con l'intenzione di nuove divisioni territoriali".
Nel corso dell'operazione è stata anche sequestrata un'impresa edile dal valore di circa 250 mila euro. La ditta, riconducibile a uno degli arrestati, Giuseppe Lucido Libranti, secondo gli inquirenti avrebbe assunto una posizione quasi monopolistica nel settore edile ed avrebbe pesantemente condizionato gli appalti. Attraverso l'azienda, Lucido Libranti si garantiva il controllo delle commesse nel territorio di Monreale, anche con subappalti di lavori pubblici. Il boss avrebbe anche costretto altre ditte ad assumere personale da lui indicato o imposto di rifornirsi del materiale occorrente ricorrendo a soggetti vicini alla famiglia mafiosa di Monreale
Il colonnello Pierangelo Iannotti, comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo, sottolinea che "Cosa nostra ha dimostrato di essere capace di rigenerare le proprie fila e darsi nuovi assetti territoriali fino a creare un nuovo 'Super Mandamento'".
Questi i nomi delle 37 persone colpite dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere: Antonino Sciortino, boss di Camporeale e ritenuto ideatore del progetto di ristrutturazione interna dei clan; , Giacomo Tinervia, sindaco di Montelepre;Antonio Badagliacca, Davide Buffa, Domenico Billeci, Carmelo La Ciura, Onofrio Buzzatta, Vincenzo La Corte, Ignazio Grimaudo, Giuseppe Libranti, Francesco Lo Cascio, Giuseppe Lombardo, Giuseppe Marfia, Francesco Matranga, Giuseppe Micalizzi, Salvatore Mule', Vincenzo Madonia, Christian Madonia, Francesco Vassallo, Giuseppe Antonio Vassallo, Salvatore Tocco, Giuseppe Speciale, Francesco Sorrentino, Salvatore Romano, Santo Porpora, Giovanni Rusticano, Salvatore Lombardo classe 1922, Giuseppe Abbate, Antonino Giambrone, Angelo Cangialosi Sergio Damiani, Calogero Caruso, Valica Buzila, Giovanni Longo e Sebastiano Bussa, Salvatore Prestigiacomo, Giuseppe Lo Voi.
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