News Sicilia

Agenzia di Stampa Italpress
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  • MESSINA (ITALPRESS) – A Messina, i Carabinieri del NAS di Catania e della Compagnia Messina Centro hanno eseguito il decreto di sequestro, emesso dal GIP del Tribunale di Messina, su richiesta conforme della locale Procura della Repubblica, di due sale operatorie del Reparto di Cardiochirurgia dell’Ospedale “Papardo”.Il provvedimento scaturisce dagli accertamenti condotti, su delega dell’Autorità […]

  • PALERMO (ITALPRESS) – Con l’arrivo del decreto del ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ratifica la nomina in conformità alla proposta del Consiglio di indirizzo, diventa operativa la nomina del maestro Marco Betta a Sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo di Palermo per i prossimi cinque anni.“Desidero esprimere la mia più profonda gratitudine al Sindaco Roberto […]

Mafia, smantellato il mandamento di Bagheria. Svelati gli affari dei boss tra il Canada e la politica locale

carabinieriI Carabinieri del Ros di Palermo hanno sferrato un durissimo colpo a Cosa nostra eseguendo oltre una trentina di ordini di custodia cautelare. Al centro dell'inchiesta, denominata "Argo", è il mandamento mafioso di Bagheria. Insieme ai capi della cosca bagherese, sono finiti in manette anche i vertici del mandamento e delle famiglie mafiose di Villabate, Ficarazzi e Altavilla Milicia.

Gli arrestati devono rispondere, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, rapine, detenzione illecita di armi da fuoco, scambio elettorale politico mafioso e traffico internazionale di stupefacenti.

A coordinare le indagini il procuratore aggiunto Leonardo Agueci insieme ai pm Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli.

L'inchiesta "Argo" ha confermato come nonostante il cambiare dei tempi, la mafia mantenga sempre i suoi assetti tradizionali e la sua capacità di condizionare le dinamiche politiche, amministrative ed elettorali del territorio.

Gli investigatori, infatti, hanno accertato l'esistenza di un patto tra gli uomini dei clan di Bagheria, e un candidato alle scorse elezioni regionali, basato sul riconoscimento di voti in cambio di denaro. Tra gli indagati infatti il sindaco di Alimena, piccolo centro del Palermitano, Giuseppe Scrivano. L'accusa è di voto di scambio. Scrivano, che era candidato con la Lista Musumeci, avrebbe contattato persone ritenute vicine a Cosa nostra per avere voti. Il tutto, secondo gli inquirenti, in cambio di denaro.

Inoltre, con la collaborazione della Royal Canadian Mounted Police, si è riscontra l'esistenza di un raccordo operativo nel settore della droga tra Cosa Nostra bagherese e la famiglia mafiosa italo-canadese dei Rizzuto. Un contatto che ha consentito di appurare la situazione d'instabilità interna delle organizzazioni criminali in Canada, sfociata negli ultimi anni in numerosi omicidi.

Nel corso delle indagini sono stati anche sequestrati beni, per circa 30 milioni di euro, intestati a prestanome. I sigilli sono scattati per beni mobili, immobili e complessi aziendali. - tra cui il pub Villa Giuditta di Palermo - agenzie di scommesse, imprese edili, supermercati.

Gli investigatori hanno provato i contatti tra i clan siciliani e canadesi per il traffico di droga.