La Dia ha confiscato beni per 27 milioni di euro ai fratelli Giovanni e Salvatore Lo Cicero, esponenti del mandamento mafioso di Resuttana (Pa).
Con i Fidanzati, i Galatolo e i Madonia, sono tra i principali esponenti delle famiglie mafiose dei quartieri Arenella, Acquasanta, Vergine Maria di Palermo.
Nella confisca di ogg rientrano terreni, ville, appartamenti, automobili, imprese e società, un'imbarcazione, e anche un aereo tipo rondone, nonché vari conti corrente.
Il patrimonio confiscato dalla Direzione Investigativa Antimafia, era stato sequestrato già nel 2008 ai fratelli Giovanni e Salvatore Lo Cicero, con provvedimento di primo grado, al quale però si erano opposti con successivi ricorsi gli aventi diritto. Il contenzioso si è concluso con la confisca definitiva della Corte di Cassazione.
Giovanni Lo Cicero, ritenuto uomo d'onore organico della famiglia mafiosa dell'Arenella-Acquasanta-Vergine Maria, è deceduto per cause naturali due anni fa. Il fratello Salvatore è attualmente detenuto, agli arresti domiciliari, per associazione mafiosa.
Le illecite attività gestite hanno riguardato, prevalentemente, il narcotraffico, le estorsioni ed il controllo degli appalti pubblici. I Lo Cicero, inoltre, sono considerati i gestori, in regime di monopolio, della costruzione e della manutenzione delle tombe, nonché di ogni altro intervento all'interno del cimitero dei Rotoli di Palermo, attraverso una serie di agenzie di pompe funebri poste lungo tutto il perimetro del cimitero stesso e di altri servizi cimiteriali.