Alle 12 i lavoratori dell'Amia partiranno dal Politeama e raggiungeranno Palazzo delle Aquile, sede del Comune. Ai lavoratori della Gesip, in protesta dal 1 settembre, si uniscono dunque quelli della partecipata del Comune su cui il prossimo 12 ottobre si dovrà decidere dell'eventuale fallimento. A far montare la protesta l'avvio, annunciato la scorsa settimana, delle procedure di licenziamento per circa 301 dipendenti di Amia spa e della controllata Amia Essemme.
La presentazione piano di concordato preventivo, che nei giorni scorsi ha fatto scoppiare una querelle a colpi di comunicati stampa, tra Comune e Commissari Amia, è stato finalmente inviato al Ministero dello Sviluppo economico. "Ci auguriamo che il tribunale fallimentare possa omologarlo – ha dichiarato il sindaco Orlando – e che il Comune possa tornare ad amministrare la società".
Va precisato però, che il piano di concordato è stato inviato al ministero non dai Commissari, ma dal Comune. Dato questo che salta all'occhio, se consideriamo che erano stati proprio i Commissari amia a dichiarare che " non appena, la proposta perverrà, provvederanno immediatamente a trasmetterla, corredata del nostro parere, al Ministero per lo Sviluppo economico per le determinazioni di competenza, il tutto nel rispetto della Legge".
Perché dunque questo non è avvenuto? Perché è stato inviato invece dall'amministrazione comunale?
Inoltre lo scorso lunedì pomeriggio, era stato fissato a Roma un incontro tra l'assessore al Bilancio del comune di Palermo Luciano Abbonato, il Ministro dello sviluppo economico e i Commissari Amia. Incontro saltato, a quanto pare, per l'assenza proprio dei rappresentanti dell'Amia.
Se il 12 ottobre dovesse essere disposto il fallimento dell'Amia, i commissari decadrebbero automaticamente.
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.