News Sicilia

Agenzia di Stampa Italpress
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  • MILANO (ITALPRESS) – Aveva promesso un cambio di passo per l’Isola e quasi a metà legislatura, l’obiettivo sembra essere compiuto. E’ quanto riconosce il quotidiano Milano Finanza al presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani. Lo certificano, secondo l’articolo, i dati del consuntivo del 2023 presentato dall’amministrazione, ma anche i numeri della Banca d’Italia, che vedono […]

  • PALERMO (ITALPRESS) – Il prossimo 29 novembrr alle 11, nell’Aula Magna della Corte di Appello di Palermo, si terrà la Cerimonia di consegna della prima edizione del Premio “Legalità Fiscale”, istituito dalla Camera Avvocati Tributaristi di Palermo, al fine della diffusione e affermazione di una cultura della legalità e della equità in materia tributaria e […]

La strategia del PD. Svelato l'arcano

Quel tragico errore nell'acronimo

Una cosa è certa, gli ultimi anni della politica regionale siciliana hanno sancito uno storico cambiamento nella composizione, tradizionalmente intesa, del cento sinistra. Composizione che nella storia repubblicana o autonomista a secondo il punto di osservazione più o meno regionalista, ha sempre visto l'ex Partito Comunista, poi Partito Democratico, al centro del fulcro aggregativo delle forze politiche che ideologicamente si sono sempre opposte a quella che una volta era la destra e il centro democristiano.

Proprio in Sicilia, poco più di due anni fa, con l'ingresso del Partito Democratico nella giunta di Raffaele Lombardo, eletto da una coalizione palesemente di centro destra, è saltato lo storico schema della sinistra. Cosa tra l'altro che alle ultime amministrative ha portato proprio il PD a perdere quasi il 50% del proprio consenso. Forse scelte politiche avventate e dai più paventate come incomprensibili per l'elettorato di sinistra, non da meno analisti, commentatori politici ed esperti di vario genere, hanno provato a capire e interpretare quale fosse la “lungimiranza” di Cracolici, Lumia, Papania e company. Di interpretazioni ne sono state date molteplici, ma alla fine quasi tutte carenti nel riuscire ad intravedere la prospettiva, l'utilità finale di determinate scelte. Visti anche i risultati delle urne, resta tutt'oggi difficile interpretarne l'utilità effettiva dell'abbandono, da parte del PD, dei vecchi schemi di coalizione che comunque gli hanno sempre permesso di essere tra i primi due, tre partiti dell'isola. Tutto ciò si carica ancor di più di ironica dietrologia, quando si apprende che lo stesso PD non escluderebbe, per le prossime elezioni regionali, un accordo con l'UdC e perfino con il PdL.

PalermoReport dopo mesi di “studio e analisi, retrospettive sociaologiche” svela l'arcano.... proponendo ai propri lettori l'unico motivo plausibile che oggi renderebbe comprensibile il perché di un PD così aperto al dialogo con quelle forze politiche che per un quarantennio sono state, a dir loro, il male assoluto, il malaffare, la corruzione, ecc.ecc.

Ecco “l'errore”: Galeotto fu l'acronimo. Del resto oggi nel lessico quotidiano siamo letteralmente invasi da abbreviazioni lessicali e, nel vocabolario politico ancora di più (Pdl, UdC, MPS, PD, IdV, Sel, FLI, API, ecc.ecc.)

“Usa che ti riusa” di molti si è perso il significato esteso di ogni singola lettera. Ed ecco cosa è successo ai dirigenti del PD siciliano.... PD,PD,PD... che vorrà mai dire? Se il PCI era certamente Partito Comunista Italiano... PD che vorrà dire? Trovato! PD Partito Democristiano, certo certo sarà sicuramente così... Ma allora che ci facciamo noi con sel e idv, verdi, comunisti per i lavoratori ecc... stiamo sbagliando tutto! Il nostro Partito Democristiano deve dialogare con le forze moderate, consociativiste e governative, quale opposizione e opposizione, e quando mai si è visto un democristiano che chiude la porta in faccia a una bella poltrona di governo o di sotto governo. Siamo nati per governare, con chiunque e a qualsiasi costo. Ecco che dobbiamo fare....