Gli arresti di oggi rappresentano un ''tassello fondamentale" per arrivare alla verità sulla strage di Capaci. A dirlo è il direttore della Dia, Arturo De Felice,che mostra la prorpia soddisfazione pr gli otto arresti eseguiti stamani nei confrondi di boss e gregari ritenuti tra gli artefici della strage in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Maorvillo e tre agenti di scorta.
''L'operazione - aggiunge De Felice - integra tutto quello che era stato acquisito negli anni, sia dal punto di vista investigativo che processuale e dimostra l'ottima sinergia tra la Dia e la procura diCaltanissetta che ha lavorato in silenzio in tutti questi anni. Credo che questa operazione possa dare un quadro definitivo per chiarire quello che è accaduto soprattutto per quanto riguarda il reperimento e il confezionamento dell'esplosivo''.
''Si è fatta luce - spiega il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari - sulla fase esecutiva della strage di Capaci. Tiriamo le somme oggi di anni di indagini avviate su input della Dna". Lari ricorda anche il ruolo dell'ex capo della Direzione Antimafia Piero Grasso, che raccolse per primo le dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza, il collaboratore di giustizia che ha svelato i retroscena della strage di Capaci e di quella di via D'Amelio. "Le nuove indagini sulla strage di Capaci - aggiunge Lari - hanno consentito di rinvenire ulteriori responsabilità all'interno di Cosa nostra, in particolare nel mandamento di Brancaccio. Ribadisco, come ho sempre detto, che non vi sono mandanti esterni in ordine all'eccidio. L'inchiesta con questo nuovo esito chiude il cerchio attorno a mandanti ed esecutori materiali".
Per Lari ''il tritolo usato a Capaci faceva parte dell'esplosivo usato poi nelle stragi del '93 e nel fallito attentato all'Olimpico. Erano 4 ordigni bellici recuperati in mare, sconfezionati e polverizzati. Una mole enorme di tritolo che spinse Totò Riina a dire: "Abbiamo tanto esplosivo da fare guerra allo Stato'".
''Sulla strage di Capaci e in parte su quella di via D'Amelio – commenta il procuratore aggiunto di Caltanissetta Domenico Gozzo - sappiamo quasi tutto, ora possiamo concentrarci sul resto: sui pochi buchi neri rimasti. Come ad esempio un salto di qualità fatto da Cosa nostra che, da associazione mafiosa diventa associazione terroristico-mafiosa''.
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