Niente carcere e intercettazioni per chi svolge attività sotterranea di supporto ai componenti dell'associazione mafiosa. Si dovrà dimostrare che c'è un profitto.
In sintesi è questo che prevede il testo Pdl assegnato in commissione Giustizia del Senato di cui è relatore Giacomo Caliendo.
Tra quanti potrebbero "beneficiare" di questa proposta ci sono l'ex senatore Dell'Utri, Nicola Cosentino e anche l'ex governatore della Sicilia Raffaele Lombardo.
Le reazioni dei magistrati -
Il pm Antonio Patrono, ex presidente dell'Anm e consigliere togato del Csm: "Non e' utile al contrasto alla mafia, anzi avra' effetti negativi sulle indagini la proposta del Pdl che dimezza le pene per il concorso esterno. Una proposta del genere non serve, può solo creare ostacoli alle indagini. Distinguere in concreto quando si ha partecipazione esterna o favoreggiamento molto difficile distinguere perché' si tratta di condotte al limite, molto vicine l'una all'altra. Sono contrario dunque a sanzioni meno gravi per condotte che sono molto gravi. Peraltro già l'attuale normativa consente un ampio e efficace contrasto alla criminalità organizzata. Non vedo la necessità di ulteriori modifiche''
Nino Di Matteo, il sostituto procuratore di Palermo: "Dimezzare la pena del concorso esterno in associazione mafiosa sarebbe un clamoroso passo indietro nella lotta alla mafia. In tanti anni di indagini ho maturato una convinzione e una certezza: per Cosa nostra è molto più importante godere dell'appoggio esterno di un politico, di un imprenditore o di un rappresentante delle forze dell'ordine che avere l'appoggio di un affiliato. Insomma, mi sembrerebbe un clamoroso passo indietro prevedere il concorso esterno come una figura delittuosa meno grave dell'associazione".
Francesco Messineo, Procuratore capo di Palermo: ''Con tutto il riguardo per l'autonomia del Parlamento che ha la facoltà di decidere come crede, ritengo che la pena prevista dalla legge per il concorso in associazione mafiosa sia adeguata alla gravità del reato. Mi trovo in disaccordo quindi con la proposta del Pdl''.
Vittorio Teresi, procuratore aggiunto di Palermo: "Mi pare una proposta scandalosa. Abbiamo le prove di una rinnovata pressione mafiosa. Non si capisce a quale esigenza pubblica questa idea risponda. Di certo c'è che, facendo un po' di conti, con questa legge i reati contestati a Dell'Utri sarebbero prescritti''.
Sergio Lari, procuratore capo di Caltanissetta: "Sono assolutamente contrario a dimezzare la pena per il concorso esterno in associazione mafiosa. Lo considero un passo indietro di proporzioni colossali. I concorrenti esterni sono quelli che permettono a Cosa nostra di raggiungere i loro risultati criminali. Sono molto perplesso su questa proposta. Immagino che chi la propone pensi a una tipizzazione del reato. Ritengo che il concorso esterno sia un reato gravissimo, non ritengo che ci sia una differenza tra la partecipazione e il concorso esterno".