News Sicilia

Agenzia di Stampa Italpress
  • PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – La brioche con il gelato come un simbolo dei proficui scambi tra l’Italia, e in particolare la Sicilia, e la Francia, un’invenzione francese ed una siciliana che insieme hanno dato vita ad un capolavoro. Lo ha ricordato Jacopo Albergoni, il nuovo console generale d’Italia a Parigi, nominato lo scorso settembre, aprendo […]

  • MESSINA (ITALPRESS) – A Messina, i Carabinieri del NAS di Catania e della Compagnia Messina Centro hanno eseguito il decreto di sequestro, emesso dal GIP del Tribunale di Messina, su richiesta conforme della locale Procura della Repubblica, di due sale operatorie del Reparto di Cardiochirurgia dell’Ospedale “Papardo”.Il provvedimento scaturisce dagli accertamenti condotti, su delega dell’Autorità […]

  • PALERMO (ITALPRESS) – Con l’arrivo del decreto del ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ratifica la nomina in conformità alla proposta del Consiglio di indirizzo, diventa operativa la nomina del maestro Marco Betta a Sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo di Palermo per i prossimi cinque anni.“Desidero esprimere la mia più profonda gratitudine al Sindaco Roberto […]

La notizia del giorno...

 

Foto vasi vuotiQualche tempo fa un collega giornalista, mi fece molto riflettere dicendomi “le notizie sono tutte valide e importanti, sopratutto quelle considerate marginali, perchè sono proprio le “brevi” o quelle rilegate in qualche trafiletto in un fondo di pagina che ti permettono di chiudere il quadro generale sulla situazione attuale. Spesso sono le brevi che ti aprono uno scenario completo su quelle riportate come più importanti. Il mio consiglio leggere prima quelle “brevi” per comprendere fino in fondo quelle con i titoloni” Ho fatto tesoro di tale riflessione, trovandola nei fatti profondamente vera.

E cosa ci dicono le brevi della nostra città... aumento esponenziale dei furti di motociclette, degli scippi, dei furti nei negozi e perfino delle statue e degli arredi esterni urbani e dei negozi. Furti e furtalerri che indistintamente coinvolgono dal “lussuoso” centro città alle periferie. La notizia del giorno, per me, oggi è che ieri sera in via XX settembre sono arrivati a rubare due piante ornamentali con tutta la terra, poste all'esterno della parafarmacia limitrofa al numero civico 11. Due alberelli ben curati posti all'esterno con lo scopo di dare un minimo di decoro urbano al punto vendita ma anche all'intera strada. Portate via intorno alle 21.30, con tanto di tracce di trascinamento per una decina di metri fino ad un posto auto in cui sono state caricate.

La cronaca quotidiana è piena di questi e similari piccoli episodi, ma il fenomeno è talmente diffuso e costante da non poter più passare inosservato, ma sopratutto da non poter essere più nel proprio complesso, essere considerato marginale. Le piante le troveremo certamente in qualche fioraio per strada della città o già impiantate in qualche giardino. Piante che potranno fruttare 50 euro a chi le ha rubate. Quelle 50 euro in cui c'è tutta la disperazione e fame sociale. É da sciocchi pensare che “i titolononi” nei giornali, in cui si parla di decine e decine di negozi che chiudono, di migliaia di partita iva che cessano di esistere, di decine di licenziamenti al giorno, non producano effetti reali sul nostro contesto sociale. Su chi delinque, fatto che resta un reato grave e antisociale, perchè non ha più di che campare, per chi anche le 50 euro in più rappresentano un margine assoluto di sopravvivenza. Più volte abbiamo parlato, nei nostri articoli, di allarme sociale, di nuovi poveri, di tensioni esplosive, di disperazione e oggi ci chiediamo, chi ascolta? Chi sta realmente monitorando e capendo la situazione in cui ci troviamo, dove è e che sta facendo “ la politica” la pubblica amministrazione? Quello che vediamo è un clima di profonda restaurazione nella gestione della cosa pubblica, la stessa a cui democraticamente deleghiamo la risoluzione dei problemi e interventi chiari e concreti. Tra beghe e liti tutte politiche e di schieramento, tra promesse elettorali mai mantenute, tra paladini del cambiamento che poi sprofondano nelle sabbie mobili delle “poltrone” acquisite, che fine faremo tutti noi i nostri figli e quella generazione di quarantenni che dovrebbe essere l'ossatura portante di un paese moderno? Quella stessa generazione che poco alla volta sta tornando a casa dei genitori o che non potrebbe vivere senza l'aiuto dei nonni. Chi ha capito che non c'è bisogno di un futuro, ma di un presente vivibile...?