E' allarme per i furti di rame dagli impianti di pubblica illuminazione. Solo nelle scorse settimane sono stati registrati sei episodi a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro. Gli ultimi furti sono stati compiuti all'interno del Giardino della Zisa, subito dopo il ripristino dei cavi che erano stati rubati alla fine di dicembre 2012, in via Petralia Sottana (due grossi furti nel giro di due giorni), in via Libero Grassi e in via Pio La Torre. Nel 2013, fino a oggi, sono stati rubati 19.918 metri di cavi, per un totale di 69.773,49 euro, in crescita rispetto al 2012 (2.765 metri rubati per un importo di 12.280, 20 euro), al 2011 (15.972 metri rubati per un importo di 59.025 euro) e al 2010 (14.204 metri di cavo rubati per un importo di euro 111.978,10) anno in cui a incidere è soprattutto il furto compiuto nella zona di via Pecoraino-Laudicina di ben diecimila metri di cavo.
A sottolineare la gravità della situazione è la stessa società che si occupa dell'illuminazione pubblica in città. "Un'emergenza - si legge in una nota - che si traduce in costi altissimi per Amg Energia (le polizze assicurative coprono solo in minima parte i danni), in rallentamenti delle attività di manutenzione ordinaria assicurate in città, per la necessità di dirottare le squadre di operai negli interventi di ripristino, ma soprattutto in disagi per i cittadini costretti a convivere con strade al buio".
"C'è una regia dietro questa impennata di furti ed è quella della mafia - sottolinea il presidente del cda Emilio Arcuri -. C'è la mano della criminalità organizzata che gestisce la commercializzazione del rame sul mercato nero".
Amg rende noto di avere messo in campo "misure straordinarie, che si aggiungono a quelle già adottate, dalla saldatura dei coperchi dei pozzetti all'uso di materiale inerte, come la sabbia, per bloccare i cavi e renderne difficile l'estrazione dai cavidotti. La società è pronta ad adottare una soluzione radicale: l'uso di cavi in alluminio, che sostituiranno quelli con anima in rame, per i nuovi impianti di illuminazione. Una soluzione conveniente anche dal punto di vista economico, dal momento che il costo dell'alluminio è inferiore a quello del rame".
Sono inoltre stati avviati i contatti con la Prefettura di Palermo per l'istituzione di un tavolo "che possa monitorare il fenomeno dei furti di rame in modo da mettere in campo efficaci azioni di contrasto, in armonia con l'Osservatorio nazionale sui furti di rame già creato presso il ministero dell'Interno".
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