E' morto stamane nell'ospedale Civico di Palermo il ragazzo di Paternò (CT) bruciato vivo dal cugino due giorni fa dopo una banale discussione in famiglia. "Metti la musica troppo alta e fai rumore quando torni a casa tardi la sera!". E' questo il motivo per il quale Antonio Marino, 36 anni, martedì pomeriggio, dopo aver aspettato che il cugino Marco Castro rientrasse a casa, gli ha gettato un secchio di benzina addosso e poi gli ha dato fuoco, rimanendo lui stesso ferito dal ritorno delle fiamme. "Una torcia umana che urlava" - hanno raccontato i testimoni che quel maledetto pomeriggio di via varese hanno visto Marco ardere vivo per la strada in cerca di aiuto. Trasferito subito dal Cannizzaro di Catania al Civico di Palermo, dopo due notti in sala rianimazione, Marco oggi non ce l'ha fatta. Ustioni di terzo grado per il 95% del corpo, solo un miracolo avrebbe potuto salvarlo. Ma già nelle prime ore dell'alba la situazione si è era aggravata e alle 8 di stamane la terribile notizia. La speranza ha lasciato il posto al dolore. Oggi è il giorno del saluto, oggi bisogna lasciarlo andare.
Marco Castro, 25 anni, era ben voluto in città, conosciuto da molti per il suo particolare talento calcistico e per una bontà d'animo che lo contraddistingueva. Il popolo di Facebook lo ricorda con affetto. Innumerevoli le foto del ragazzo e i messaggi di dolore dei suoi amici. Una città attonita che saluta un suo "amico", stretta nel dolore e nell'incredulità perchè: "Come può la mente umana arrivare a tanto?!?" - commenta un amico su Fb. Presente in tutti i tornei della città, asso nella manica per le famose partite di calcetto tra amici, Marco è rimasto vittima del suo tempo, della sua stessa famiglia, di un degrado sociale preoccupante ma nonostante la sua morte atroce il suo sarà un ricordo dolce e sereno. Secondo il racconto di alcuni amici di famiglia, l'agressività del cugino Antonio era conosciuta dai parenti: "Era un soggetto molto strano – ricordano - lo sapevano tutti ma lo sottovalutavano". L'omicida è ora piantanato dai Carabinieri di Catania nel reparto ustioni dell'Ospedale Cannizzaro ma l'accusa di tentato omicidio si è aggravata. La giustizia farà il suo corso ...
Ma oggi è il giorno del dolore e Paternò saluta così il suo amico: "CIAO CAMPIONE!".
Leggi le altre news su: www.palermoreport.it