Sono ore cruciali per i lavoratori della Gesip, la società che gestisce i servizi pubblici a Palermo e che dovrà essere liquidata entro l'anno. A Roma si riunirà il tanto atteso tavolo interministeriale, nel corso del quale Comune e Governo sono chiamati a delineareil futuro di circa 1800 lavoratori, dai quali dipendono servizi fondamentali per la città. Sono infatti gli operai della Gesip a occuparsi dei servizi cimiteriali, del canile municipale, della manutenzione di aiuole e rotatorie, della pulizia di spiagge e arenili.
Mentre per le strade di Roma e Palermo i lavoratori stanno facendo sentire la propria voce con fischietti e striscioni, a Palazzo Chigi si gioca la partita più dura. Il sindaco Leoluca Orlando, accompagnato dagli assessori alle Aziende e al Bilancio Cesare La Piana e Luciano Abbonato, chiederà l'erogazione dei famigerati 5 milioni (che serviranno per pagare gli stipendi arretrati) e presenterà il progetto per dare vita a una nuova realtà. L'amministrazione cittadina pensa a una società consortile spa (51 per cento Comune, 49 per cento aziende partecipate) che nelle intenzioni dovrebbe consentire al Comune di risparmiare 40 milioni di euro di Iva.
A Roma anche Mimma Calabrò, sindacalista della Fisascat Cisl. "Chiediamo - spiega a Palermo Report – la salvaguardia dei livelli occupazionali e la riorganizzazione di tutte le società partecipate del Comune di Palermo".
"Ci era stato sottoposto un piano di riordino - aggiunge – nel mese di giugno, ma il governo nazionale lo ha bocciato. Da allora non abbiamo visto alcun progetto.Chiediamo che venga fatta un'operazione di trasparenza e che si trovino soluzioni pratiche condivisibili. Certamente non possiamo più rimandare la questione e si deve procedere con un serio riordino dei servizi in città, mettendo fine agli sprechi".