I soldi tanto attesi non arrivano e ricomincia la protesta. Circa un centinaio di operai della Gesip, senza paga e senza lavoro dall'inizio del mese, dopo avere presidiato la sede del Comune si sta muovendo in corteo lungo corso Vittorio Emanuele per raggiungere piazza Indipendenza, sede della Regione Siciliana. Il traffico è andato in tilt in tutta la zona e alcuni cassonetti dei rifiuti sono stati incendiati.
La manifestazione di oggi è solo l'ultimo episodio di una vicenda con radici più lontane, che ha come nodo cruciale la messa in liquidazione della società entro la fine dell'anno e l'incertezza per la sorte dei 1800 lavoratori e delle loro famiglie.
Ieri il sindaco Leoluca Orlando, accompagnato dagli assessori alle Aziende e al Bilancio Cesare La Piana e Luciano Abbonato, ha partecipato a un tavolo interministeriale convicato per risolvere quella che ormai si sta trasformando in emergenza. La riunione a Palazzo Chigi però non ha prodotto i risultati attesi. E' stato infatti istituito un tavolo permanente, ma non è stato dato il via libera ai cinque milioni assegnati alla Gesip da un'ordinanza della Protezione civile del mese di maggio. I soldi servirebbero a pagare lo stipendio ai dipendenti e proseguire le attività fino alla fine di settembre.
L'indicazione del Governo è chiara: si devono ridurre le spese e gli sprechi. Migliorando i conti, il Comune potrebbe avere un aiuto sul piano normativo per la nascita della società consortile (51 per cento di Palazzo delle Aquile e al 49 per cento spa comunali). Da Roma potrebbero anche giungere aiuti di carattere economico per finanziare ammortizzatori sociali in deroga.
"L'avvio dei lavori di questo tavolo nazionale permanente - commentava Orlando ieri - è certamente l'avvio di una nuova fase di dialogo e collaborazione diretta fra l'amministrazione comunale, la Regione e il Governo, che ci fa sperare nella possibilità di trovare soluzioni concordate e condivise in tempi ragionevolmente brevi".
Intanto Palermo è nuovamente nel caos, tra strade bloccate e famiglie senza certezze.