Una parabola strana quella di Salvatore Magno, ex vicedirettore dei Monopoli siciliani che rischia 3 anni di carcere all'alba di un'ampia inchiesta tra malavita organizzata, imprenditori e funzionari dello Stato corrotti. Si troverà in buona compagnia, il suo superiore, Nicola Andreozzi, è ricorso al patteggiamento.
Il sistema di corruzione è già noto da tempo. Per convincere giudici, politici o funzionari dello Stato a commettere illeciti o abusi d'ufficio basta offrire il solito carnet, fatto di escort, cene di lusso e viaggi, a secondo dei gusti delle persone da corrompere.
L'obiettivo è il riciclo del denaro sporco, fatto girare nei centri scommesse sorti con sempre più frequenza su tutto il territorio. Per farlo, fu richiesta la complicità dei vertici del Monopolio di Stato in Sicilia, tramite l'avvicinanmento di Nicola Andreozzi e Salvatore Magno.
Tutti a libro paga del boss Scuto e tutti incredibilmente coinvolti negli affari che hanno portato la Primal srl ad aggiudicarsi permessi per aprire 95 agenzie riconducibili al giro di scommesse legali e sale bingo, tra cui il Bingo Las Vegas, uno dei più grandi in Europa .
L'inchiesta sembra comunque destinata ad allargarsi ulteriormente, dato il ruolo ricoperto da Nicola Andreozzi, passato alla gestione dei Monopoli di Stato in Sardegna e Campania.