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Economia a picco: sempre più imprese dichiarano il fallimento

 

Sono dati sempre più preoccupanti quelli che emergono dai numeri della Camera di Commercio di Palermo che fotografano l'andamento dell'economia territoriale.

I numeri registrano, al 31 dicembre 2012, una riduzione degli addetti nelle imprese della provincia pari a -3,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dato che media tra il -5,9% dei "dipendenti" che viene solo parzialmente compensato dall'aumento del 2,8% degli "indipendenti" ( i titolari di azienda).

"Del resto - commenta Roberto Helg, presidente della Camera di Commercio di Palermo - è il commercio che assorbe la maggior parte di addetti (quasi il 29% del totale) ed è ben risaputo che il commercio in città attraversa una fortissima crisi".

I dati sull'occupazione fanno registrare in controtendenza, il settore del Turismo, dove rispetto allo stesso trimestre del 2011 si rileva un aumento dell'11%, seguito da trasporti e spedizioni (+3,5%). Crolla, invece, l'occupazione nel manifatturiero (-30%), nelle costruzioni (-10,%) e in agricoltura (quasi -5%), negli altri comparti piccolissimi aumenti percentuali. Il primo trimestre del 2013 mostra un indebolimento del sistema imprenditoriale della provincia di Palermo; le cessazioni d'impresa sono state infatti in numero maggiore delle nuove iscrizioni (di circa il 29% il totale delle iscritte) e le aziende in fase di scioglimento/liquidazione o in procedure concorsuali sono state il 22% delle nuove iscritte. Il saldo negativo tra nuove iscritte e cessate nella provincia di Palermo risulta per altro proporzionalmente inferiore a quello complessivo a livello nazionale

"L'arretramento della base produttiva palermitana è accentuato dal saldo nettamente negativo tra apertura e chiusura di unità locali nel territorio provinciale -  spiega Helg -. Rispetto allo stesso trimestre del 2012, si osserva una forte riduzione delle iscrizioni (quasi -22%, risultato molto peggiore della media nazionale che si attesta sul -1,4%); anche le cessazioni diminuiscono ma solo del 5,4% (mentre a livello nazionale aumentano del 2,5%)".

Interessante analizzare l'andamento delle iscrizioni nei vari comparti produttivi: il Commercio è di gran lunga il comparto con il maggior numero di iscrizioni (44% del totale delle classificate); seguono a notevole distanza i Servizi alle imprese (12%) e il Turismo (9%). La distribuzione delle cessazioni è analoga a quella osservata per le iscrizioni con il Commercio che registra il numero nettamente maggiore di casi (oltre il 38% del totale). Tra gli altri comparti, l'Agricoltura e le Costruzioni hanno subito un numero di cessazioni piuttosto elevato. Nel primo trimestre 2013, ben il 44% delle nuove iscritte sono imprese "giovanili"; rilevante anche il peso di quelle "femminili" al 29%. È, invece, più contenuta l'importanza delle imprese "straniere" che arrivano all'11% circa delle nuove iscritte nel trimestre. In tutte e tre queste categorie di imprese, le iscrizioni sono in diminuzione rispetto al primo trimestre 2012: di quasi il 13% nel caso delle "femminili"; del 18% circa quelle "giovanili"; addirittura del 31% per quanto riguarda le "straniere". In tutti e tre i casi si tratta di andamenti molto peggiori e in controtendenza rispetto ai risultati medi nazionali. "In questo quadro non certo confortante - conclude Helg - il primo trimestre di quest'anno registra una forte crescita dei fallimenti tra le imprese classificate con un +71% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e i comparti maggiormente interessati dal fenomeno sono commercio e costruzioni".

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