Resta alto l'allarme sul tonno rosso a Palermo dopo le decine di ricoveri negli ospedali palermitani di persone che dopo aver acquistato il pesce e averlo mangiato sono finite intossicate in ospedale.
I veterinari dell'Asp stanno passando al setaccio gli ambulanti e le pescherie per verificare la qualità del pesce venduto.
La causa del malessere - spiegano i medici - è dovuta alla cattiva conservazione del tonno che determina una grossa quantità di istamina che provoca un vero e proprio avvelenamento (sindrome sgombroide).
Una seconda causa potrebbe essere la presenza di larve di anisakis che possono costituire un rischio per la salute umana provocando una reazione allergica ai prodotti chimici liberati dalle larve nei pesci ospiti. Sono almeno un centinaio i palermitani che in questi ultimi giorni si sono presentati nei pronto soccorso cittadini.
La scorsa notte la Capitaneria di Porto di Porticello a Bagheria ha bloccato tre pescherecci che non avevano l'autorizzazione alla pesca del tonno sequestrandone 400 chili. Anche a Palermo ci sono stati sequestri nei porticcioli. I militari hanno sequestrato 700 chili di tonno elevando 12 mila euro di sanzione e hanno denunciato due pescatori. A Cefalù la Capitaneria ha sequestrato 2500 chili di pesce.