Rotazioni periodiche del personale, corsi di aggiornamento, controlli rigorosi su concorsi e appalti. Sono alcune delle azioni inserite nel piano triennale di prevenzione della corruzione 2013-2015 dell'Università degli Studi di Palermo. L'obiettivo è "garantire l'accessibilità totale ai dati relativi all'organizzazione e alle attività intraprese, in funzione di servizio agli utenti e di trasparenza della collettività".
Nei piani dell'ateneo siciliano anche una decisa spending review, con un taglio al parco macchine del Rettorato, che passeranno da nove a tre vetture, tutte di cilindrata inferiore a 1600.
I dipendenti dei settori particolarmente esposti al rischio di corruzione saranno avviati a percorsi formativi sui temi dell'etica e della legalità che saranno assicurati, in primo luogo, da strutture interne dell'Ateneo e successivamente dalla Scuola superiore della Pubblica amministrazione.
La formazione riguarderà innanzitutto i responsabili amministrativi dei dipartimenti e i loro vicari, i responsabili amministrativi dei Centri Servizi Generali delle facoltà, nonchè i responsabili amministrativi dei Poli decentrati. Come prevede il piano, l'Ateneo avvierà a breve il monitoraggio dei rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che intrattengono rapporti di tipo economico a qualunque titolo, controllando gli eventuali rapporti di parentela o di affinità tra i soggetti coinvolti.
''Nell'ambito della legalità e della trasparenza - dice il rettore Roberto Lagalla - abbiamo già portato al traguardo interventi importanti quali l'adozione del Codice etico, a dicembre del 2010, e del Piano triennale per la trasparenza e l'integrità, a gennaio 2011". "Come segnale di attenzione alla rilevanza dei comportamenti dei singoli operatori, oltre all'attività dell'Ufficio procedimenti disciplinari, con competenza nei confronti del personale tecnico amministrativo - conclude - abbiamo costituito il Collegio di disciplina dell'Università di Palermo, organo deputato a svolgere funzioni istruttorie nell'ambito dei procedimenti disciplinari promossi dal rettore nei confronti dei professori e ricercatori e a esprimere in merito il parere conclusivo".
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