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Dalla petizione sul web alla contro ordinanza, il popolo della notte contro il Comune

localeNon accenna a spegnersi la polemica sull'ordinanza del Comune di Palermo che regolamenta la movida in città per i mesi estivi. Una serie di regole, dal volume delle musica alla somministrazione degli alcolici, che non piace a buona parte dei gestori di locali e dei loro clienti.
Parte così la contro mobilitazione.

C'è chi ha scelto il web per lanciare l'offensiva all'amministrazione. Sul sito Firmiamo.it - che raccolglie ogni genere di petizione – è comparsa quella contro l'ordinanza. Sotto lo slogan "Il sindaco odia la musica" ecco le critiche al testo. La raccolta di firme, si legge, serve per far sapere al sindaco che questa assurda ordinanza uccide la musica e l'economia della città di Palermo".

Alcuni gestori di locali notturni hanno invece scelto la strada 'ufficiale' inviando una lettera al sindaco e agli assessori interessati chiedendo la sospensiva dell'ordinanza.
Uno stop "al fine di dialogare in termini costruttivi con l'amministrazione comunale" e raggiungere un'intesa.


Nel testo i commercianti ribattono, punto per punto, quanto stabilito da Palazzo delle Aquile.
"Con riguardo alla disciplina degli orari – dicono - si ritiene che all'attività di intrattenimento musicale nelle aree di rispettiva pertinenza, legittimamente occupate, vada applicata un'ordinanza adeguata che previo confronto con le realtà locali, suddivida le fasce di zone in 'cittadine' - 'centro storico' e 'turistiche'. Ciascuna zona dovrebbe avere una diversa disciplina di orari, diffusione in decibel e tipo di intrattenimento. Si propone per questa ragione una valutazione fonometrica comparativa che faccia riferimento anche ai decibel ambientali, ciò faciliterebbe la possibilità da parte degli esercenti e artisti coinvolti di fornire un servizio di intrattenimento soddisfacente in termini di qualità".

"In riferimento al comma inerente la limitazione alla vendita di prodotti da asporto - proseguono - appare opportuno attenerci alla legge vigente in materia, emessa dalla comunità europea e pertanto sul punto nessuna osservazione può essere mossa all'ordinanza. Si auspica altresì una regolamentazione della raccolta differenziata rapida ed efficace che preveda, a differenza di quanto accade in questo momento, il ritiro per le attività commerciali nella giornata della domenica, l'assenza della quale cagiona non pochi disagi ai commercianti interessati".

Gli stessi commercianti chiedono poi più controlli per reprimere il fenomeno dell'abusivismo "in preoccupante crescita e che finisce con il ledere in modo grave l'intera categoria.
Si auspica pertanto che l'Amministrazione Comunale preveda tempestivamente un piano di
controllo e di ripristino della legalità in zone quali Vucciria, Piazza Magione, Ballarò e Olivella, in
cui attività prive di qualunque autorizzazione e licenza rappresentano, trattandosi di 'competitor
low cost', una concorrenza sleale per tutte quelle attività regolarmente registrate, con dipendenti in
regola, affitti da pagare e costi di gestione assai elevati che, in un mercato inflazionato ed in un
momento di crisi come quello globale che stiamo attraversando, stentano a sopravvivere".

Una mobilitazione in piena regola insomma, che però non sembra trovare riscontro da parte del Palazzo.
Non risulta infatti nessun incontro, al contrario è stato reso noto che il Comune avvierà una campagna informativa "rivolta soprattutto agli avventori dei locali, nella quale, grazie a strumenti e linguaggi comunicativi particolarmente rivolti ai giovani, si spiegheranno le ragioni delle nuove regole che sono fortemente legate proprio alla sicurezza di coloro che frequentano i locali".