Rosario Crocetta, non le manda a dire e mentre parla della situazione di stallo del paese e dell'impasse sulla formazione del nuovo governo nazionale, a cui chiede da subito misure reali per la crescita, spara a zero sul Movimento 5 Stelle.
Sembra, dalle parole del governatore, che il tanto decantato “modello Sicilia”, riferito proprio alla collaborazione con il movimento dei grillini, possa iniziare a vacillare, o quantomeno sia destinato a far emergere le tensioni latenti e le contraddizioni di merito.
“Provo disprezzo per chi ha definito un 'golpe' l'elezione di Napolitano” elezione così definita proprio dal leader massimo Beppe Grillo, poi declinata in “golpettino” e ancora dopo in versione più morbida viste le reazioni in “inciucio”.
Io penso – ribadisce Crocetta – che i golpe possano essere compiuti anche online. Sulla rete, infatti, può succedere di tutto. E di certo non si può pensare che il voto di cinquantamila persone sia sufficiente per decidere il destino di un Paese.
Resta una considerazione generale in cui ci può stare che la rete non può essere considerata esaustiva della rappresentanza democratica di un paese, ma anche che di essa oggi non si può più non tenere conto. Così come la politica e i partiti che la esplicano restano un punto di mediazione e confronto sociale imprescindibile a cui è molto rischioso rinunciare, ma a cui bisogna chiedere a gran voce un reale rinnovamento e trasparenza nella gestione degli interessi collettivi.