Senza tanti giri di parole, il figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo ha dato all'ex procuratore antimafia Piero Grasso, oggi presidente del Senato, del "paraculo". E' accaduto durate la trasmissione radiofonica La Zanzara.
"Lo chiamerò a testimoniare nel processo sulla trattativa stato-mafia – ha detto Ciancimino jr – deve rispondere di alcune decisioni prese quando era procuratore. Il personaggio è quello che è, ha beneficiato di tante situazioni, un paraculo che non ha mai toccato i poteri forti. Chi ha toccato i fili dell'alta tensione finisce per intercettare gli stambecchi ad Aosta...".
E ancora: "Grasso ha emarginato procuratori come Scarpinato e Ingroia. Per dodici anni non ha mai fatto una domanda a mio padre sul tesoro, mi ha iscritto per riciclaggio nel registro solo una volta che è morto mio padre. Mentre reggeva la procura ha compiuto degli atti che grazie al processo sulla trattativa saranno discussi. Grasso sarà uno dei miei teste, insieme a Napolitano".
"Grasso - prosegue Ciancimino - è il Procuratore che quando fecero la perquisizione a casa mia all'Addaura nella cassaforte c'erano papello, soldi in contanti, pizzini e altro. Possiamo dire che non ne sapeva niente? Ma il capo ne risponde sempre. Forse si è circondato di collaboratori poco attenti, anche questo lo dovrà chiarire in tribunale. Ci sono state delle anomalie, non ha mai voluto investigare in una certa direzione, ha eluso certe indagini"
Ci va giù duro Massimo Ciancimino che aggiunge: "Grasso è responsabile di strabismo investigativo e di una copertura nel mio processo nei confronti del suo vice oggi capo della Dna, il procuratore Sciacchitano. Una società del gas cresciuta all'ombra della mafia, come recita la sentenza, va sequestrata nella sua interezza e non vanno preservate né amicizie né parentele. Se dico qualcosa di sbagliato sfido Grasso a querelarmi, ho denunciato tutto alla procura di Catania".
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