I soldi per la Gesip non ci sono. I dieci milioni stanziati dal Governo a maggio, con la firma del Presidente del Consiglio Monti del rinnovo della ormai famosa ordinanza Protezione civile 3957 per la proroga del contratto dei 1800 lavoratori Gesip, non sono mai arrivati. Fondi che sarebbero stati erogati in due tranche, cinque milioni subito e gli altri 5 dopo la presentazione del piano di risanamento della Gesip, quindi dopo il 26 maggio. Ma tutto ciò non è mai avvenuto.
Troppo spesso si gioca ormai a lanciare grandi comunicati che illudono, i lavoratori Gesip in questo caso, che poi rimangono con un pugno di mosche in mano. Non c'è traccia nell'ultimo Consiglio dei Ministri, dei fondi per Gesip. Né di quelli pregressi, né di quelli necessari per una proroga dei servizi, come annunciato invece da Orlando ieri. Si sa solo che il sindaco di Palermo Orlando, ha parlato, telefonicamente con il ministro Barca. Poca cosa. Oggi più che mai verba volant, carta canta.
Il Comune di Palermo era obbligato secondo l'art 2 dell'ordinanza a firma Monti, a predisporre entro il 26 maggio 2012 il Piano analitico per l'attuazione delle Linee Guida e per la razionalizzazio ne dei servizi essenziali e strumentali in premessa indicati. Obbligato e in base a quello infatti che sarebbero arrivati i fondi. Ma il piano non esiste. Abbiamo provato a contattare il prefetto Postiglione e siamo in attesa di notizie.
Com'è andata avanti la Gesip negli ultimi mesi? Con somme anticipate dal Comune di Palermo, circa 16 milioni. Somme che il Comune non poteva permettersi. E infatti Giovanni La Bianca, liquidatore Gesip, ha annunciato la sospensione del servizio e dell'erogazione degli stipendi a partire da lunedì prossimo. L'ultima proroga tra il Comune e la Gesip scade il 31 agosto, sabato, e per proseguire l'erogazione dei servizi fino a dicembre servono almeno 16 milioni di euro. E questo si sapeva già. Ci si era già chiesti, comunque, cosa sarebbe accaduto dopo agosto. E ora i nodi sono arrivati al pettine.
Oggi alle 14,30 il sindaco incontrerà una delegazione della partecipata (in liquidazione) del Comune. Cosa potrà promettere ancora si vedrà.
Al momento, a sentire Orlando, sembra che la responsabilità (in grandissima parte) sia dell'ex commissario straordinario del comune accusata di "non aver messo in sicurezza i conti". E che di contro ha preferito non dichiarare il dissesto. Cosa che, pare chiaro, non vuole fare nemmeno il sindaco Orlando.
Il ministro dell'Interno Cancellieri su questo argomento è stata chiara: "Il commissario straordinario poteva decidere o meno di dichiarare il dissesto. Nella sua autonomia e professionalità, ha preferito non farlo. Se abbia fatto bene o male dovrebbe saperlo chi conosce i conti del Comune che io non conosco. Il dissesto si può dichiarare in qualsiasi momento e se ci sono le condizioni lo può dichiarare anche il sindaco Orlando". Parole, quelle del Ministro, che hanno un significato forte. Chi vuol capire capisca.
E chi i conti del comune li conosce bene, intanto è andato via, consegnando una lettera di dimissioni fin troppo chiara. Ugo Marchetti, ex assessore al Bilancio del Comune di Palermo e in primis giudice della Corte dei Conti, che quindi di conti, bilanci, dissesti ed eventuali risoluzioni ne capisce parecchio e ha deciso di non poter rimanere a queste condizioni.
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