Il 'modello Sicilia' non c'è più. Quell'asse che fino alle scorse settimane era portato come esempio della "convivenza" tra grillini e altri partiti sembra arrivato al capolinea.
A ufficializzare la "crisi" sono i deputati stellati. "Quello che sta accadendo nell'ultimo periodo all'Assemblea regionale siciliana – dicono - anche sulla partita del bilancio e della finanziaria, dimostra che a prevalere ha vinto la logica dell'inciucio, che ha anche come obiettivo quello di estromettere da ogni scelta il Movimento cinque stelle. Altro che rivoluzione di Crocetta...".
La tensione era salita già in occasione della nomina all'Ars dei tre grandi elettori, che ha visto l'esclusione dei grillini per premiare un deputato del Pdl. Ma a sancire la rottura tra Movimento 5 Stelle e l'esecutivo è stato l'iter di approvazione della legge di Bilancio, che dopo lo straordinario carico di emendamenti (oltre 1600), in questi giorni approderà in aula all'Ars. Secondo gli esponenti del partito di Beppe Grillo, infatti, "la vecchia partitocrazia usurata dal clientelismo" è colpevole d'aver "tagliato" gli emendamenti di matrice grillina per mano della Commissione Finanze.
Crocetta getta acqua sul fuoco e rilancia il dialogo nei confronti di tutti i gruppi parlamentari. "Sono veramente dispiaciuto per le affermazioni del Movimento 5 stelle rispetto a presunte rotture con loro - dice - Il dialogo per me è sempre aperto, con loro e con tutti i gruppi parlamentari, un dialogo sui fatti, sui contenuti, sui valori e sull'obiettivo comune di fare rinascere la Sicilia e farla uscire dalla situazione drammatica che vive. Bisogna dare risposte ai giovani, ai poveri, ai disoccupati. Su questo il confronto rimane aperto - ha concluso - e spero in questi giorni di di incontrare loro così come gli altri gruppi parlamentari, affinché il rapporto con il Parlamento tutto si impronti all'insegna della Sicilia e del popolo siciliano".
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