Circa tre ore di faccia a faccia tra il presidente della Regione Siciliana e i sidancati non hanno risolto i dubbi sul futuro delle ex tute blu dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Circa 1.300, calcolando anche l'indotto, i lavoratori che non sanno ancora cosa li aspetta.
Al momento le risposte poste sul tavolo da Rosario Crocetta ricacciano nel cassetto la strada dell'automotive per puntare con più decisione sulle biomasse e sulle energie rinnovabili. Ipotesi utili a mettere in sicurezza, a suo dire, 600 lavoratori.
"Ma non abbiamo nè nomi nè manifestazioni concrete di investimento", dice un po' sconsolato Vincenzo Comella della Uilm. "Nessuna notizia - aggiunge - si ha più dell'azienda automobilistica cinese Chery, ma la Regione tenterà nuovi contatti. Ci ha assicurato Crocetta che tenterà di interloquire con Fiat perchè conceda più tempo al processo di reindustrializzazione, magari con un impegno diretto".
Poi c'è la partita degli ammortizzatori sociali la cui scadenza è fissata per fine anno. Crocetta si è impegnato, una volta costituito il nuovo governo nazionale, a parlare con il ministro competente per un nuovo accordo sulla cassa integrazione anche per il 2014, sia per gli ex Fiat sia per l'indotto. Prossimo appuntamento con i sindacati nei primi giorni di giugno, quando la Regione avrà in mano i frutti dei contatti con governo, Fiat, Chery e le altre aziende che sarebbero pronte a investire sul sito siciliano.
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