E' inziato oggi davanti alla quinta sezione penale del tribunale di Palermo, il processo nei confronti di Enzo Galioto, Orazio Colimberti, degli gli ex membri del consiglio di amministrazione, Angelo Canzoneri, Franco Arcudi, Gaetano Mendola e Vincenzo Gargano, degli ex componenti del collegio sindacale Giuseppe Costanza e Camillo Triolo, Antonino Giuffrè e di Giuseppe Costanza. Per loro l'accusa è di bancarotta Fraudolenta.
Tutti gli imputati erano assenti e dunque sono stati dichiarati contumaci.
L'avvocato Beatrice Rinaudo, ha rappresentato alla corte, che i 74 dipendenti Amia, si costituiranno parte civile singolarmente.
Il pm Carlo Marzella, dopo la contestazione di falso in bilancio che aveva già portato ad alcune condanne, aveva chiesto il rinvio a giudizio anche per il reato di bancarotta. Secondo l'accusa infatti avrebbero contribuito al crac dell'azienda, gestendo in modo dissennato le risorse (fra il 2002 e il 2008, i vertici dell' Amia avrebbero approvato persino una "spedizione" in alcuni Paesi del Golfo Persico per tentare di partecipare a una gara d'appalto).
L'Amia nelle scorse settimane è stata dichiarata fallita e dunque il presidente della V sezione Piero Falcone, ha chiesto ai pm di rappresentare le modifiche di carattere giuridico e l'eventuale individuazione di nuove persone offese. La curatela fallimentare, ha dato proprio ieri, l'autorizzazione a costituirsi.
L'udienza è stata rinviata al 9 luglio.
Il prossimo 19 giugno invece, davanti alla quarta sezione penale del Tribunale, saranno processati l'ex sindaco Diego Cammarata, i dirigenti Gaetano Lo Cicero, Pasquale Fradella, Antonino Putrone, Fabrizio Leone, Nicolò Gervasi, Aldo Serraino, Luigi Graffagnino e Mario Palazzo e gli stessi Enzo Galioto e Orazio Colimberti che in questo processo dovranno rispondere, insieme agli altri imputati, di disastro doloso, inquinamento, gestione abusiva di discarica e abbandono di rifiuti speciali.
A Cammarata e Lo Cicero viene contestato anche l'abuso d'ufficio per aver rimosso il responsabile della discarica, Giovanni Gucciardo, che insisteva per attenersi alle regole nello smaltimento del percolato.
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