Più che polemiche, paradossi. Alle ultime primarie del Pd, quelle indette per stabilire la maggior parte dei nomi di uomini e donne da inserire nelle liste per elezioni politiche, infatti tra i nomi di chi ha votato ci sarebbe pure quello di un morto. La denuncia del fatto arriva da parte di Lillo Speziale, l'ex presidente della commissione Antimafia regionale, il cui nome era inserito tra quelli di coloro che in provincia di Caltanissetta correvano per un posto in lista sotto il simbolo dei democratici.

"Con documenti e certificati dimostrerò una serie di gravissime irregolarità che, a mio avviso, invalidano il voto a Caltanissetta''. Speziale è deciso a fare così chiarezza su quanto da lui stesso denunciato riguardo le primarie siciliane del Pd, in una provincia, quella di Caltanissetta, dove la più votata è risultta essere - secondo i dati ancora non ufficiali, presenti sul sito del partito - Daniela Cardinale (figlia dell'ex ministro Salvatore) con 3.488 preferenze, seguita proprio da Speziale, con 3.423 voti.

Nel corso della direzione regionale democratica riunitasi oggi, intanto, sono venuti fuori alcuni dissidi con la segreteria nazionale, riguardo la composizione delle liste democratiche per il voto del 24 e 25 febbraio. Da Roma ci sarebbe l'intenzione di bloccare 11 posti nelle circoscrizioni siciliane; troppi per Giuseppe Lupo, segretario isolano del Pd, che ipotizza al massimo 6 candidature esterne imposte, come fu nel 2008. Il tempo per le tratative è da qui a domenica, quando tornerà a riunirsi l'organismo regionale, due giorni prima della direzione generale che si terrà a Roma.

Inoltre Lupo ha rivolto, nel suo intervento, l'attenzione alla lista di Rosario Crocetta, Il Megafono, sottolineando che "non può certo essere una succursale del Pd, deve avere caratteristiche diverse''; posizione non nuova per il segretario siciliano, che già aveva polemizzato per l'inclusione nelle liste crocettiane di un esponente di spicco del partito, come Beppe Lumia.